Eggers Dave - 2018 - Il Monaco di Mokha by Eggers Dave

autore:Eggers Dave
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788804702757
editore: Mondadori
pubblicato: 2018-10-29T23:00:00+00:00

22

Punto di partenza

Era vero, però, che in precedenza aveva funzionato.

La rotonda divenne il suo punto di partenza. Quasi ogni giorno, nei tre mesi successivi, Mokhtar raggiunse la rotonda della Panasonic e salì su un camioncino diverso, diretto ogni volta in una nuova località, deciso a visitare tutt’e trentadue le zone dello Yemen che producevano caffè. Alcune erano come Haymah: laboriose, ragionevolmente progredite, con coltivatori che ispiravano fiducia. Altre visite furono scoraggianti. In un caso, viaggiò per sette ore e al suo arrivo trovò che in quella zona c’erano sì e no venti piante di caffè. Certi coltivatori gli parvero semplicemente inaffidabili.

Lo scetticismo, del resto, era reciproco. Nella maggior parte dei luoghi visitati, la gente lo accoglieva con cortese diffidenza. Da decenni ricevevano le visite continue di organizzazioni non governative e, con maggiore regolarità dopo l’11 Settembre, anche dell’USAID. A volte si facevano progressi, altre volte no. Ogni tanto veniva costruita una vasca di raccolta dell’acqua piovana; altre volte i progetti venivano avviati, ma restavano incompiuti. Le intenzioni di queste organizzazioni e dei cooperanti erano ottime, talvolta inappuntabili, ma la loro traduzione in pratica era carente. Questo era lo sfondo delle visite di Mokhtar. Arrivava ben vestito in un villaggio, con il passaporto americano, parlando l’arabo classico, e gli abitanti del luogo, pur volendo, erano riluttanti a crederlo capace di fornire risposte, idee e, soprattutto, mezzi per vendere i loro chicchi a un prezzo superiore.

Ciononostante, le leggi dell’ospitalità imponevano che fosse trattato bene, perciò gli mostravano le coltivazioni, gli offrivano il pranzo, nel pomeriggio gli davano il qat e in alcuni casi lo ospitavano per la notte. Si aspettavano di rivederlo? Non esattamente. Si aspettavano che cambiasse loro la vita? No.

Mokhtar sapeva di poter migliorare i loro metodi di coltivazione: se si fossero convinti a raccogliere solo le bacche mature, quelle color corniola, la qualità del loro prodotto sarebbe migliorata enormemente. Un’adeguata potatura avrebbe accresciuto la produttività delle piante, e se avessero messo a essiccare le bacche su graticci sollevati da terra, la qualità ne avrebbe tratto ulteriore giovamento. I chicchi conservati in sacchi di plastica, invece che di iuta, avrebbero mantenuto buona parte della loro umidità naturale e, con questa, il loro gusto. Questi erano cambiamenti elementari che potevano essere introdotti a livello della coltivazione. Mokhtar sapeva che, se fosse riuscito a ottenere bacche migliori e le avesse trattate con maggiore perizia, sarebbe stato in grado di selezionare i chicchi migliori da un secolo a quella parte. Era certo di poter avere un impatto positivo.

La vera impresa era restare vivo fino al raccolto successivo. Con tutti quei viaggi, infatti, ebbe non pochi problemi. Nella prima settimana, si beccò la malaria. Era a Bura’a, nell’Ovest dello Yemen, e un giorno si svegliò con gli occhi gialli. Doveva averla presa lì o a Haymah, ma non faceva differenza: l’essenziale era che non poteva muoversi. Aveva i brividi. Le braccia e le gambe parevano smagrite e deboli. A Bura’a la gente che lo ospitava gli diede delle pillole, ma lui era certo che sarebbe morto.

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